PRIMO PIANO: la stabilizzazione diventa variabile

In base alle esigenze di spazio in strada e di portata in cesta, la macchina si adatta: sono 4 le diverse aree di stabilizzazione proposte dalla piattaforma autocarrata ZED 20.2 HV

Presentata in anteprima mondiale al Bauma, Zed 20.2 HV significa altezza operativa di lavoro a 20 metri, mentre il “.2” sta ad indicare l’evoluzione avvenuta nel nuovo design ottagonale del braccio realizzato con nuovo materiale costruttivo, l’acciaio Docol 1200 M ad alta resistenza, per ottenere un favorevole rapporto tra prestazioni e peso dell’allestimento.

La piattaforma presenta uno sbraccio di lavoro di 9,2 m, e una portata in cesta di ben 300 kg (con limitatore di momento, senza cella di carico) in tutta l’area di lavoro, che permette l’utilizzo della macchina con ampio margine di portata (2 operatori anche di corporatura abbondante e materiale di lavoro). “H” sta ad indicare la stabilizzazione a bielle ad H, brevettata da CTE. Per queste prestazioni, ZED 20.2 HV è unica nel settore delle patenti B.

In questo modello, CTE ha presentato al BAUMA una nuova versione di stabilizzazione alternativa a quella standard, “V” appunto, che sta ad indicare stabilizzazione variabile: un sistema che consiste nella possibilità di scegliere tra 4 aree di stabilizzazione, in sagoma, estesa, ridotta a destra oppure ridotta a sinistra. Tutto ciò consente all’operatore di stabilizzare con un unico comando in spazi molto ridotti (in sagoma < 2.1 m) e quindi di avere più vantaggi rispetto ad altre macchine con singola stabilizzazione. Questa funzione risulta importante per attività da svolgere su strade (illuminazione pubblica) oppure per le potature.

ZED 20.2 HV può lavorare anche in sagoma con 300 kg di portata e su 360 gradi di rotazione (con area di lavoro ristretta in funzione del carico effettivo). La presenza di un dispositivo limitatore di momento permette performance con sbraccio massimo di 9,2 m anche nella stabilizzazione in sagoma, con portata limitata a 120 kg.